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La Carbon Footprint spiegata in un libro

Come si calcola l’inquinamento? Quali sono gli strumenti e i parametri che la scienza moderna mette in pratica per definire quando un elemento è inquinante? Queste domande aprono dibattiti profondi e spesso le risposte vanno ricercate in definizioni tecniche, difficili purtroppo, da comprendere. In nostro aiuto arriva però un bel volume, dal titolo Carbon Footprint Calcolare e Comunicare l’Impatto dei Prodotti sul Clima, edito da Edizioni Ambiente. Si tratta di un libro scientifico scritto da Daniele Pernigotti, consulente ambientale e giornalista freelance che si occupa di analizzare e documentare come il cambiamento climatico stia interessando il nostro pianeta.

Le emissioni di carbonio possono essere indicate nelle etichette dei prodotti, per un acquisto cosciente
Le emissioni di carbonio possono essere indicate nelle etichette dei prodotti, per un acquisto cosciente

L’approccio, in questo caso, si rivela diverso dal solito, in quanto l’autore analizza nel dettaglio cosa si intende con il concetto di impronta climatica di un prodotto. In effetti, di cosa si tratta? L’impronta climatica di un prodotto è la sua storia in relazione all’ambiente, ovvero interessa le azioni che un’azienda produttrice di un determinano bene o servizio attua per dare vita al suo ciclo vitale . Quantificare e comunicare l’impronta climatica significare rendere noto al pubblico come è stato realizzato il prodotto e soprattutto far conoscere al pubblico dei consumatori qual’è il suo impatto nei confronti delle emissioni di gas serra legate al suo ciclo vitale .

carbon footprint

La percentuale di taglio delle emissioni dei gas serra richiesti entro il 2020 sono del 25-40% , al fine di raggiungere la percentuale del 80% entro il 2050. Queste richieste impongono quindi a tutto il ciclo produttivo di cambiare, altrimenti saranno guai seri per il futuro dell’umanità. I governi però arrancano, in quanto le politiche sono difficilissime da attuare e si scontrano con muri invalicabili di varia natura.

L’avvio di un processo di miglioramento può quindi arrivare da spinta dal basso, a partire dagli enti locali, dai cittadini e, soprattutto, dal mercato stesso. La CFP del prodotto, ovvero la Carbon Footprint Products rende noto il rapporto del prodotto con le emissioni di carbonio, per cui misura l’impatto ambientale nei confronti dei gas serra. Essa diventa lo strumento ideale allo scopo, in quanto misura l’impatto ambientale del prodotto e chiede di essere resa nota ai consumatori, perché essi possano effettuare una scelta ragionata e quindi eleggere chi si comporta bene e non permettere alle persone che vogliono rovinarci di lavorare indisturbati, senza curarsi delle leggi in corso.

La CFP si rivela quindi è un tassello fondamentale per facilitare l’inizio della terza grande rivoluzione industriale, quella che si dirige verso un’economia a basso contenuto di carbonio e il libro di Daniele Pernigotti ci spiega per bene ogni aspetto di questa interessante, e importante avventura.

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